La Negazione è lo stadio finale che segue il genocidio ma in realtà ha già inizio con le prime fasi. Gli autori di un genocidio scavano fosse comuni, bruciano i corpi, cercano di coprire le prove e intimidiscono i testimoni. Negano di aver commesso crimini e spesso danno la colpa di ciò che è successo alle vittime. Bloccano le indagini sui crimini e continuano a governare fino a quando non vengono cacciati dal potere con la forza, e a volte riescono a fuggire in esilio, dove rimarranno impuniti, come Pol Pot (Cambogia) o Idi Amin (Uganda), a meno che non vengano catturati e processati da un tribunale. La soluzione alla negazione è che venga punita da un tribunale internazionale o da tribunali nazionali. In ogni caso i tribunali non bastano per scoraggiare i peggiori criminali di genocidio, ma con la volontà politica di arrestarli e processarli, alcuni potrebbero essere consegnati alla giustizia.
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